La differenza di stile tra Conte e Spalletti nel momento della vittoria e della festa

Sobrietà e modestia hanno contraddistinto il comportamento di Conte: nessun tatuaggio, nessun'ansia di farsi trovare in prima fila. Anzi

La differenza di stile tra Conte e Spalletti nel momento della vittoria e della festa

Sarò impopolare lo so, ma questo scudetto del Napoli di Conte è stata una svolta per la squadra e la città. Tutti si sono concentrati sulle differenze in campo tra il Napoli di Conte e quello di Spalletti. Sui modi diversi in cui sono maturate le vittorie. Ma non può passare inosservata – almeno non ai miei occhi – la differenza fondamentale che c’è tra Conte e Spalletti nel momento della vittoria. Basta guardare le immagini della premiazione trasmesse in tv e notare dove era il tecnico del Napoli. Dov’era Conte? Defilato, laterale rispetto si suoi calciatori, quelli che lui stesso ha definito gli artefici di questa vittoria. Sono stati i calciatori, Di Lorenzo in primis ad andare da lui per fargli alzare la coppa.

Dov’era invece Spalletti alla consegna dello scudetto del 2023? Post muto

Napoli senza allenatore Spalletti de laurentiis caputi

Mg Napoli 04/06/2023 – campionato di calcio serie A / Napoli-Sampdoria / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Napoli

Per non parlare del mirabolante tatuaggio sfoggiato dall’allora tecnico azzurro per festeggiare la vittoria dello scudetto.

Spalletti tatuaggio Spalletti stipendio Nazionale calciatori

Antonio Conte non è solo un grande allenatore, è sopratutto un uomo modesto, nel termine più reale del termine. Consapevole della propria bravura, ma professionale oltre ogni limite. Si è scomposto certo, ha urlato, ha festeggiato con tutta la squadra, ma senza mai mettersi in prima fila.

Mg Napoli 23/05/2025 – campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Antonio Conte

Ha ricordato Robin Williams in “L’attimo fuggente”, capace di essere il Capitano di un gruppo di ragazzi, guidandoli e facendoli emergere senza mai rendersi protagonista. Per tutta la stagione, in ogni post-partita i calciatori del Napoli hanno parlato come un proseguimento del loro maestro, mai una sbavatura, mai una polemica dalle loro labbra. Nemmeno quando sono affiorate le difficoltà da superare. E non è un caso che i festeggiamenti di questo scudetto siano stati tanto differenti da quelli del 2023, impossibile non notarlo. Non ci sono state le pacchianate di due anni fa. Una gioia educata e sincera che è esplosa solo quando era giusto farlo. Una gioia sincera e non costruita artificialmente così come Conte ha insegnato al Napoli e a Napoli.

 

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